Nonostante sia un tema al centro degli studi sociologici sul lavoro degli ultimi anni, non esiste una definizione univoca e comunemente accettata della nozione di precarietà del lavoro. Generalmente, il lavoro precario viene definito per negazione
La sconfitta subita dal Partito laburista alle elezioni del maggio 2015 ha portato alle dimissioni del segretario Ed Miliband, e quindi alla necessità di scegliere un nuovo leader. Il sistema di scelta è complesso; benché la candidatura richieda il supporto di un certo numero di parlamentari, il corpo elettorale è costituito dagli iscritti al Partito, non dai parlamentari. Tutti presumevano che avrebbe prevalso uno dei candidati più tradizionali.
La legge sullo Stato ebraico votata qualche giorno fa alla Knesset, la cui scarsa maggioranza (62 deputati hanno votato a favore, 55 contro) ha peraltro entusiasmato Bibi Netanyahu, merita qualche commento non tanto per il contenuto quanto per i suoi contorni e le omissioni.
La morte di Carlo Vanzina ha generato una situazione tipica da film di Carlo Vanzina: la polarizzazione istantanea delle posizioni e delle figure. Complice l’inevitabile semplificazione di ragionamenti tipica dei social, si sono formate immediatamente le squadre dei sostenitori e dei detrattori (questi ultimi, a dire il vero, assai in minoranza).
Ritengo utile e conveniente indicare fin dall’inizio che mi atterrò a una definizione e ad una interpretazione molto specifiche e rigorose del termine «riformismo». Esso è sicuramente, come dice un buon vocabolario della lingua italiana, la «tendenza a modificare l’ordinamento politico-sociale attraverso organiche ma graduali riforme»; ma, nell’esperienza in atto dal XIX secolo in poi, in forza della espansione dei diritti elettorali e della avvenuta politicizzazione delle masse, questa tendenza intellettuale e morale esige anche una organizzazione del lavoro politico diretta a far perseguire obiettivi riformatori da una maggioranza di cittadini determinati ad ottenere politiche riformistiche da un governo e da un parlamento impegnati programmaticamente a questo fine e coerenti nell’azione.