Il governo Monti era stato salutato con entusiasmo dall’opinione pubblica. Quasi tre quarti dei cittadini vedevano con favore la sua nascita: un record. Dopo quattro settimane la percentuale è scesa a meno della metà. I provvedimenti economici, inevitabilmente, scontentano varie fasce di elettorato, da coloro che assaporavano l’imminente pensione a proprietari di immobili e soprattutto di seconde case, da pensionati con 1500 euro al mese a “scudati” anonimi, e così via. Tassisti e farmacisti invece tirano un bel sospiro di sollievo.
Su quanto sia rigorosa, equa e pro-crescita questa manovra sospendiamo il giudizio, in questa sede. Qui ci interessa soprattutto un altro punto: quanto questo governo si caratterizzi come alternativa a quello che ci ha preceduto e alla maggioranza che ci ha (mal)governato per 8 anni su 10 . Il sospiro generale di sollievo che ha accolto Mario Monti a Palazzo Chigi comprendeva anche la “liberazione” da un periodo di mistificazioni e falsità - “ tutto va bene”, “abbiamo i conti in ordine”, “stiamo meglio degli altri Paesi” - propalate fino all’estate scorsa. E infatti una operazione-verità c’è stata quando è stato ripetuto più volte che stavamo per finire come la Grecia.