L’Italia è un Paese “moderno”? Potrebbe sembrare una domanda assurda, ma non lo è. Non intendo infilarmi in una discussione sul significato di moderno o perdermi nell’analisi di quanto la società italiana sia già “oltre”, in piena “post-modernità”. Mi limito a considerare due aspetti che rendono il sistema sociale italiano “arretrato” in base ai parametri che caratterizzano la maggior parte dei Paesi sviluppati dell’occidente europeo.
Almeno due tratti che caratterizzavano l’“Antico regime”, uno sociale e uno culturale, sono rinvenibili nell’Italia odierna. Si tratta dei rapporti sociali contraddistinti da situazioni di privilegio e da disuguaglianze profonde di tipo ereditario, e una cultura diffusa non scientifica od ostile, in molti settori, alla penetrazione di idee scientifiche.
L’Italia, che non ha avuto né la Rivoluzione né la Riforma, nel XXI secolo presenta divisioni e blocchi sociali d’Ancien régime. Esagerato? Può essere. Provocatorio? Certamente.