Come la Lepre marzolina di Alice nel paese delle meraviglie festeggiava, insieme al Cappellaio Matto e al Ghiro, il non-compleanno che dura 364 giorni all’anno invece di uno solo, Beppe Grillo e i suoi seguaci hanno deciso di portare in Parlamento un non-partito con la comodità di realizzare il sogno di un movimento extra-parlamentare incardinato nell’antiquato Parlamento italiano. Buon non-compleanno! Buon non-partito!
È estremamente istruttivo osservare come in molti abbiano ribaltato il loro atteggiamento verso il M5S dall’oggi al domani, ossia dal giorno prima delle elezioni al giorno dopo, quando è risultato chiaro che il non-partito di Grillo aveva stravinto le elezioni segnando una svolta radicale nella politica italiana, sconvolgendo le basi sociali e i radicamenti territoriali dei partiti, sempre più delegittimati e sfiduciati dai cittadini italiani. Il non-partito a 5 stelle, si è osservato sulla base di recenti sondaggi, si presenta infatti come formato da operai (ma non era quella una volta la base della sinistra?) e da lavoratori autonomi (ma non era questa la base del centrodestra?).