La televisione è buona, è cattiva? È provvidenziale, indispensabile, catastrofica? È da esaltare, da buttar via? Fa bene, fa male? Accusata di tutto e vista - al tempo stesso - da tutti, la televisione è una sorta di nostra coscienza inquieta. Dopo anni di permanenza davanti al piccolo schermo (e avendo ormai riposto i panni del critico televisivo) Beniamino Placido prova a domandarsi che cosa sia e come funzioni la TV. Lo fa alla sua maniera, che è lieve, indiretta.
Da sempre al centro della riflessione antropologica, lo studio delle forme della parentela consente di illuminare - come dimostrano queste pagine - il cuore stesso di una società. Le regole in base alle quali si stabiliscono filiazione e matrimonio, parentela paterna e parentela materna, il modo in cui si acquisiscono gli affini, e soprattutto il modo in cui ci si comporta nei confronti dei numerosi membri di un gruppo di parentela, costituiscono altrettante manifestazioni di "umanità".
Si guarda ad Internet come a un formidabile diffusore di cosmopolitismo, universalismo e ugualitarismo. Ma che cosa sappiamo del suo lato oscuro? Superato il primo impulso a spegnere il computer di fronte ai linciaggi di "negri" proposti dai siti neonazisti americani, alle volgarità antisemite di certe pagine web italiane, alle canzoni di indottrinamento dei bambini palestinesi, ai resoconti delle azioni punitive delle camicie nere,
«Ricerche di Storia Politica» (rivista edita dal Mulino, fondata da Paolo Pombeni e diretta da Fulvio Cammarano) offre al pubblico un numero monografico sulla vicenda storica del muro, indispensabile per comprendere la storia tedesca ed europea.
Leggere o rileggere gli scritti di Leopoldo Elia significa rileggere sub specie Constitutionis la storia politica dell'Italia repubblicana, rivisitare più ampiamente la storia del costituzionalismo, confrontandosi con i suoi nodi essenziali, ideologici e pratici, e riproporsi ricorrenti domande su oggetto e metodi della scienza costituzionalistica.