Per espressa dichiarazione di Luigi Di Maio, “Tutti i candidati alle elezioni nelle liste del Movimento 5 Stelle si sono impegnati a pagare una multa di centomila euro nel caso in cui non rispettino le regole del Movimento. E dopo le elezioni aboliremo la regola costituzionale per cui i parlamentari esercitano le loro funzioni senza vincolo di mandato”.
La polarizzazione di questa campagna elettorale su temi estremi quali fascismo/anti-fascismo, razzismo/anti-razzismo ecc. rischia di mettere in secondo piano ciò che dovrebbe invece essere di interesse per porzioni molto vaste della popolazione.
Un sondaggio pubblicato nei giorni scorsi dal «Corriere della Sera» ha offerto uno spaccato dell’Italia al voto per certi versi sorprendente.
C’è da chiedersi quanto sia una strategia priva di rischi la corsa a delegittimare qualsiasi soluzione di governo si possa ipotizzare nel caso, che si continua a dare quasi per scontato, che dalle urne non esca una maggioranza di governo. Si può ben capire che i partiti considerino rischioso esporsi su un tema scivoloso da due punti di vista.
L’intervento del ministro Calenda e del segretario della Cisl Bentivogli sul «Sole - 24 Ore» del 12 gennaio scorso sta stimolando una viva discussione circa le politiche industriali. Gran parte di quanto proposto è condivisibile, almeno rispetto agli interventi per l’innovazione tecnologica, l’internazionalizzazione delle imprese e la concorrenza nei servizi,
Il recente scioglimento di cinque consigli comunali calabresi (Lamezia Terme, Cassano allo Jonio, Marina di Gioiosa Jonica, Isola Capo Rizzuto, Petronà) per presunti condizionamenti della criminalità organizzata di tipo mafioso ha provocato la consueta reazione dei sindaci delle amministrazioni locali coinvolte.