Il 2016 sui mercati finanziari non è iniziato nel migliore dei modi. Gli indici azionari statunitensi hanno fatto registrare la peggiore performance di sempre nei primi giorni dell’anno, trainati al ribasso dalle borse asiatiche (specialmente quella cinese).
Se verrà approvato, il disegno di legge Cirinnà (bis) farà uscire l’Italia dalla posizione imbarazzante di essere uno dei pochi Stati europei che non riconoscono in alcun modo le famiglie di persone omosessuali. Nel disegno di legge permangono discriminazioni rispetto alle persone eterosessuali che decidono di unirsi in matrimonio.
Un fantasma si aggira silenzioso ma inesorabile per il Paese: quello del centralismo. Dopo una lunga stagione autonomista, durata dagli anni Settanta, a partire dal primo lustro del nuovo secolo, e con maggior veemenza dalla Grande crisi del 2008, il vento è cambiato. Prima con Tremonti e col suo ambiguo “federalismo fiscale”
Sul “Corriere della Sera” di giovedì 7 gennaio, Alberto Alesina ha proposto che per aprire un conto corrente bancario si debba disporre di una “patente finanziaria” che attesti l’acquisizione di un minimo di competenze in materia, onde evitare di farsi imbrogliare da promotori finanziari poco scrupolosi o addirittura disonesti.
Nel corso degli anni è cresciuta in modo pressante l’influenza dei gruppi di pressione e della Commissione europea sulla redazione della legge di stabilità per conseguire obiettivi di crescita e di riduzione del debito pubblico. Da un lato la Commissione europea, la cui popolarità è ormai al lumicino anche in Italia, impone il rispetto degli indicatori di Maastricht assieme a un coacervo di riforme economiche di stile neoliberista,