Sembra proprio che l’unica linea di frattura della politica italiana rimasta sia quella tra laici e cattolici. Una frattura che, tanto per restare nel solco di una solida tradizione, passa attraverso la maggioranza di governo. L’occasione è l’approssimarsi della discussione finale sulla legge Cirinnà.
La vicenda delle statue coperte ha spazzato via qualsiasi altra considerazione di merito sulla storica visita del presidente iraniano Rohani. Potrebbe sembrare che parlarne ancora non serva granché.
«L’omogenitorialità è contraria ai diritti dei bambini, all’evidenza e ai riscontri scientifici», recita un volantino del comitato Difendiamo i nostri figli, principale organizzatore del prossimo Family Day. I protagonisti di questo dibattito – intensificato in concomitanza con la discussione in sede parlamentare del Ddl Cirinnà che include la stepchild adoption
Si dà per scontato – anche su queste pagine – che nella discussione sulla liceità della gravidanza per altri (d’ora in avanti, Gpa) e sulle unioni civili ci siano interessi in conflitto. Secondo alcuni, l’interesse delle coppie gay e lesbiche ad avere figli biologici si contrapporrebbe all’interesse delle donne a non essere preda di sfruttamento o di mercificazione del proprio corpo.
Le notizie sugli investimenti di Cisco e Apple in Campania giungono a proposito, per confermare una convinzione e sfatare un luogo comune.
La convinzione è che il futuro del Mezzogiorno debba essere disegnato anche intorno a un grande, nuovo processo di industrializzazione.