Il lascito del ministro Profumo, entrato nel governo Monti da presidente del Cnr e già rettore del Politecnico di Torino, fa dubitare della bontà della scelta di affidare il Miur a un tecnico con esperienze settoriali rispetto all’universo scolastico.
Il 23 maggio scorso il Tar della Lombardia ha annullato quanto deciso nel 2011–2012 dal Senato accademico del Politecnico di Milano, ritenendo illegittimo l’uso esclusivo della lingua inglese, a partire dal 2014, in tutti i corsi di laurea magistrale e di dottorato.
Ieri, 14 febbraio, è scaduto il termine ultimo perché i Consigli d’istituto e di circolo delle scuole statali approvassero il bilancio preventivo in pareggio sottostante il Piano dell’offerta formativa.
Siamo tutti convinti che dalla qualità della nostra scuola dipenda il futuro del Paese. Il problema è riuscire a tradurre quei valori in provvedimenti legislativi e amministrativi adeguati, tenendo anche conto della migliore esperienza altrui.
La questione è riemersa in questi giorni
La tendenza di molti studenti a laurearsi ben oltre la durata legale del corso di laurea è uno dei più annosi problemi del sistema universitario nazionale: una peculiarità tanto consolidata da portare addirittura a coniare il neologismo "fuoricorsismo". Sul tema è intervenuto di recente anche il ministro dell’Istruzione e della Ricerca scientifica,