Chi ha avuto occasione di passare da Stoccolma a Palermo e viceversa in un breve lasso di tempo ha chiara la percezione della diversità di queste due realtà, che geograficamente appartengono all'Europa ma culturalmente sono agli antipodi. È una percezione fisica diretta prima ancora che culturale e tuttavia taciuta alle coscienze e ignorata dalla pubblicistica.
L’Europa è sempre stata terra di migrazioni: come origine di flusso di espatrio e come destinazione di persone in cerca di miglior vita. E il Mediterraneo è stato centro di molte fasi di civilizzazione proprio come area di movimento e di incrocio di popoli e di persone. In particolare, il Mediterraneo oggi rappresenta una “regione migratoria” al centro della quale si colloca la frontiera di Schengen
L’Accordo sul Clima di Parigi del 12 dicembre 2015 va considerato di portata “storica” non solo perché “universale”, in quanto approvato da quasi tutti i Paesi della Terra (195 Stati) ma perché questi, condividendo il senso dell’urgenza di fermare il disastro ecologico, hanno riconosciuto (sebbene con almeno vent’anni di colpevole ritardo) che il riscaldamento globale è un fenomeno di dimensioni mondiali
La svolta autoritaria della Polonia ha fatto scattare un campanello d’allarme in tutta l’Unione europea e nella Nato. A pochi mesi dal suo arrivo al potere, a fine ottobre, il partito Diritto e Giustizia di Jarosław Kaczyński (in polacco Prawo i Sprawiedliwość, PiS) ha attaccato la Corte costituzionale del Paese, ha politicizzato la magistratura e il pubblico impiego e ha cominciato a limitare il pluralismo dei media.
Oggi, venerdì 29 gennaio, si incontreranno Matteo Renzi e Angela Merkel. Non ho dubbi che verranno appianate le incomprensioni suscitate dai toni da Gianburrasca del nostro premier nelle sue critiche a Juncker e alla Commissione e, indirettamente, anche alla politica tedesca.