Tra partiti più o meno tradizionali e movimenti più o meno nuovi la destra radicale è in crescita in tutta Europa, da Ovest a Est, sia nell’arena elettorale sia in termini di penetrazione e, forse, di incremento di legittimità sociale
Il 12 settembre il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione che attiva il procedimento nei confronti dell’Ungheria per accertare la violazione sistematica dei valori fondativi dell’Unione europea e la conseguente persistente minaccia allo Stato di diritto.
A meno di un anno dalle prossime elezioni europee, il sistema politico dell’Unione sta svelando rapidamente, uno dopo l’altro, tutti i suoi limiti. A fronte di un processo di integrazione che con frequenza e profondità in crescendo influenza la vita delle persone, abbiamo un sistema politico obsoleto
“Il ministro degli Affari Esteri Enzo Moavero Milanesi ringrazia l’Albania per la decisione di accogliere 20 profughi della nave Diciotti. Un segnale di grande solidarietà e amicizia molto apprezzato dall’Italia”. È cominciato così, con un cinguettio della Farnesina
L’editoriale di Ernesto Galli della Loggia, uscito qualche giorno fa sul “Corriere della Sera”, si inscrive in quella corrente di pensiero che è stata troppo genericamente definita “euroscettica” – espressione coniata nel 1985 dal “Times” per definire l’ostilità del Partito laburista britannico