Nella sua famosa allegoria della democrazia come nave di Stato, Platone rappresenta il popolo come un capitano un po’ sordo, un po’ miope e con una conoscenza del mare insufficiente e inadeguata, contornato da una ciurma di marinai litigiosi e attaccabrighe, a immagine dei politici e dei demagoghi. Sin qui, questa metafora sembra dipingere perfettamente la situazione della politica inglese di oggi
Ogni Paese merita la classe dirigente che si ritrova. Talvolta noi italiani ci guardiamo allo specchio tristemente e riconosciamo che, in fondo, il trasformismo, i compromessi mascherati da grandi vittorie, l’attaccamento agli incarichi a prescindere dalle convinzioni espresse fanno parte del dna culturale del Paese.
Sul tema della politica ambientale dell’Unione europea ha recentemente scritto su questa rivista Giuliano Amato, giudice della Corte Costituzionale e già vicepresidente della Convenzione sull’avvenire dell'Europa, che ha elaborato il primo Trattato costituzionale della Ue
Con troppa disinvoltura si è parlato di "fine della Merkel" e di "dopo Merkel". Approcci legittimi ma che, in realtà, rischiano di personalizzare eccessivamente una vicenda che segnala una fase politica e ideologica dichiarata esaurita, nei fatti, dalla sua stessa protagonista.
I cittadini britannici, tutti i cittadini britannici, nei lunghi mesi che sono seguiti al referendum che il 26 giugno del 2016 ha sancito l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea hanno dovuto fare i conti con una serie di amare scoperte.