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n° 5

Esiste - come si chiede Massimo Livi Bacci - una “questione demografica” nel nostro Paese? Una situazione di fatto, di natura strutturale, che rappresenta un ostacolo al buon funzionamento della società? Una situazione che vorremmo cambiare, ma non sappiamo come fare, o non troviamo le risorse per farlo? La risposta, chiara e netta, è: sì, la “questione demografica” esiste, ma il Paese – cioè coloro che hanno responsabilità di leadership nella cultura, nella politica, nell’economia, nelle istituzioni e nella società in genere e che, in definitiva, indirizzano l’opinione pubblica – sembra non accorgersene o preoccuparsene. In questo numero la questione demografica cerchiamo di discuterla e affrontarla, perché crediamo che la sua rilevanza sia massima. Pari, ad esempio, a quella del dissesto idrogeologico, del consumo di suolo e della mancata tutela del territorio, di cui ci siamo occupati a più riprese, che viene trattata in questo numero da Michele Munafò nel suo intervento, scaricabile gratuitamente.

Indice del fascicolo 5/18

Editoriale

Un'Italia più piccola e più debole? La questione demografica

Massimo Livi Bacci

la questione demografica

Più Stato più figli?

Gianpiero Dalla Zuanna

Si fa presto a dire Welfare

Gustavo De Santis

Gli squilibri generazionali che frenano l'Italia

Alessandro Rosina

Come cambia la famiglia

Rossella Ghigi, Roberto Impicciatore

Padri e madri, lavoro e famiglia: un Paese non al passo coi tempi

Letizia Mencarini

intervista

Intervista a Marzio Barbagli

Marzio Barbagli, Maria Letizia Tanturri

il caso italiano

Il cambiamento che non serve al Paese

Paolo Pombeni

L'immigrazione in Italia tra realtà, retorica e percezione

Marco Valbruzzi

L'elettorato 5 Stelle reggerà alla prova del governo?

Gianluca Piccolino, Andrea Scavo, Maurizio Pessato, Pierangelo Isernia

l'azione di governo

Consumo di suolo e tutela del territorio

Michele Munafò

in Europa

Migranti e democrazia, cosa c'è dopo l'Europa

Stefano Feltri

Dobbiamo qualcosa all'Europa? Il caso dell'ambiente

Giuliano Amato

La destra radicale in movimento fra successi elettorali e nuove strategie online

Manuela Caiani

profilo

Lewis Namier

Teodoro Tagliaferri

la finestra sul mondo

La crisi della globalizzazione cattolica. Chiesa e politica dal Vaticano II a Francesco

Massimo Faggioli

Gli accordi tra Italia e Libia e i possibili illeciti secondo la Corte penale internazionale

Flavia Pacella

macinalibro

La «mano invisibile» in prospettiva storica. Mercati, crescita e disuguaglianze

Michele Campopiano

cinque domande a

Cinque domande a Guido Dotti sulla preghiera

Guido Dotti, Mario Ricciardi

idee

Le migrazioni dall'Africa: una «rivoluzione dell'io»

Mario Giro

taccuino

indice dell'annata 2018


Gli altri fascicoli dello stesso anno

Viaggio tra gli italiani all'estero. Racconto di un paese altrove
n° 6

Viaggio tra gli italiani all'estero. Racconto di un paese altrove

Non è solo la tanto citata «fuga dei cervelli» che viene analizzata in questo volume. Ma più in generale il fenomeno di una nuova emigrazione (spesso non caratterizzata da lavori altamente qualificati). In particolare, si parla di coloro che, in ragione della loro età, dovrebbero costituire l’architrave del Paese in cui sono nati. Quanti sono? Da dove vengono e dove vanno? Che cosa li ha spinti a lasciare l’Italia? Come vedono la loro esperienza di vita? Suddivisi per area geografica – dai principali Paesi che oggi accolgono l’emigrazione italiana in Europa alle aree meno scontate dell’Est europeo, al continente americano, all’Oceania, all’Africa, al Giappone – quaranta italiani che hanno scelto di vivere all’estero si raccontano in altrettante storie autobiografiche. Qualcuno torna. Ma per quasi tutti la vita prende una strada che li allontana progressivamente. È anche questo il segno di un declino che, per essere arrestato, richiede all’Italia una visione che possa ridare la fiducia nel futuro che in tanti hanno scelto di cercare altrove. I racconti autobiografici sono preceduti da alcuni saggi di inquadramento sulle caratteristiche qualitative e quantitative dell’emigrazione italiana contemporanea e sono accompagnati da tre contributi dedicati rispettivamente alle forme di rappresentazione dell’emigrazione durante la grande epopea migratoria del secolo scorso, all’autonarrazione all’epoca dei social network, alla rappresentazione cinematografica.

n° 4

Com'è cambiato il lavoro in Italia? Quali sono i caratteri distintivi delle nuove occupazioni, dei rapporti tra lavoratori e datori di lavoro?

n° 3

La spaccatura dell’Europa era evidente da molto tempo. Ma se sinora sembrava possibile una qualche forma di ricomposizione, almeno all’interno del cosiddetto fronte anti-sovranista, i cambi di governo che hanno alterato gli equilibri politici continentali, a cominciare da quello italiano, modificano profondamente lo scenario.

n° 2

La crisi politica che blocca l’Italia richiede analisi di lungo periodo, più che pezzi di colore. Per quanto la politica italiana ci abbia abituato, in particolare nell’ultimo quarto di secolo, a non poco colore.

n° 1

Il 2018 apre un nuovo triennio del «Mulino». Con un nuovo direttore, un comitato di direzione rinnovato, una nuova redazione. E una nuova copertina, disegnata e colorata quanto basta per mettere in evidenza il filo conduttore del fascicolo.

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