Da sempre al centro della riflessione antropologica, lo studio delle forme della parentela consente di illuminare - come dimostrano queste pagine - il cuore stesso di una società. Le regole in base alle quali si stabiliscono filiazione e matrimonio, parentela paterna e parentela materna, il modo in cui si acquisiscono gli affini, e soprattutto il modo in cui ci si comporta nei confronti dei numerosi membri di un gruppo di parentela, costituiscono altrettante manifestazioni di "umanità".

Questo volume di MAurizio Bettini illustra al lettore d'oggi la concezione antica, romana in particolare, della famiglia: dalla terminologia di parentela ai divieti matrimoniali, al contesto religioso, infine al ricorrere di temi parentali nella letteratura (Seneca, Ovidio, Virgilio, Sofocle), a riprova di come la parentela prenda forma, e nello stesso tempo funga da stimolo creativo, all'interno della cultura antica.

Maurizio Bettini insegna Filologia classica nell'Università di Siena ed è studioso di antropologia del mondo antico. Tra i suoi libri più recenti: "C'era una volta il mito" (Sellerio, 2007), "Voci. Antropologia sonora del mondo antico" (Einaudi, 2008), "Alle porte dei sogni" (Sellerio, 2009).

Collana Saggi, Bologna, il Mulino, pp. 384, euro 28.