«Dopo un secolo e mezzo, abbiamo lo Stato ma non ancora i cittadini».

Nel Risorgimento convissero due diverse idee di nazione, una romantica e una liberale, Mazzini e Cavour. L’idea liberale fu però presto minoritaria: prevalsero il nazionalismo, poi il socialismo, poi il fascismo. Solo dopo la fine del secondo conflitto mondiale poté rinascere un’idea di democrazia liberale, ma lo scontro ideologico conseguente alla guerra civile che si era combattuta e alle contrapposizioni della guerra fredda hanno ostacolato l’educazione politica degli italiani in senso liberale. Dopo centocinquant’anni, abbiamo lo Stato ma gli italiani non hanno ancora imparato ad essere cittadini.

In libreria dal 24/1/2013

Roberto Vivarelli è professore emerito alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ha insegnato Storia contemporanea. Con il Mulino ha tra l’altro pubblicato La fine di una stagione. Memoria 1943-1945 (2000), I caratteri dell’età contemporanea (2005), Fascismo e storia d’Italia (2008) e Storia delle origini del fascismo, 3 voll. (2012).

Italia 1861, Collana "Voci", Il Mulino, 2013, pp. 88