Con il Novecento ormai alle spalle, gli scenari del Duemila chiedono di ripensare i caratteri fondanti della civiltà che ha costruito il mondo globale. Nel corso di due secoli l'occidente europeo è diventato signore del mondo per poi avviarsi ad essere quasi una sua secondaria provincia. {C}Nella sua riconsiderazione complessiva dell'età contemporanea, Romanelli delinea in questo primo volume con esemplare chiarezza il volto dell'Ottocento, un lungo Ottocento che va dalla Rivoluzione francese alla Grande Guerra. E' il secolo delle rivoluzioni borghesi e dell'individualismo, dei diritti e della scienza, delle libertà e dell'industria, della democrazia e delle macchine. Sono questi gli agenti primi di un dinamismo senza precedenti, che porta l'Europa a conquistare il mondo con le sue merci e le sue idee, con i grandi movimenti di capitali, di uomini e di armi, ma che già nei decenni dell'imperialismo coloniale e del nascente nazionalismo prefigura anche futuri, desolanti scenari della modernità.

Raffaele Romanelli insegna Storia contemporanea alla Sapienza - Università di Roma. Con il Mulino ha pubblicato "L'Italia liberale" (1979), "Il comando impossibile" (1988), "Sulle carte interminate" (1989) e ha curato "Magistrati e potere nell'Europa moderna" (1997).

 

Collana "Le vie della civiltà", Bologna, Il Mulino, pp. 380, € 26,00.